In questa sezione potete trovare alcune testimonianze di personaggi famosi che esprimono il loro parere su Marco Masini oppure lo citano in canzoni o libri. Ho deciso di non aggiungere alcun commento personale su quanto espresso, per una serie di motivi: innanzi tutto perché non posso sapere le motivazioni che stanno dietro ad alcune affermazioni (che potrei, pertanto, misinterpretare), poi perché credo sia giusto che ognuno rifletta con la propria testa e tragga le proprie conclusioni, anche perché talora non è ben chiaro dove finisca l'umorismo e dove cominci il sarcasmo. Non dividerò pertanto la sezione in pareri "pro" e pareri "contro" Masini, ma mi limiterò a stilare un elenco.
Se possiedi o sei a conoscenza di altri articoli dove un personaggio famoso parla di Marco oppure se conosci altre citazioni qui non presenti, ti sarei grato se mi contattassi.
Un ringraziamento particolare va ad Armando Monaco per aver riportato alla luce un vecchio ma interessantissimo speciale dedicato a Marco su Il mattino, in un inserto musicale del 1993, dal quale provengono molte delle opinioni qui raccolte.
- 883
Gli 883 hanno citato Marco nella loro canzone 6/1/sfigato del 1992, contenuta nel loro primo album, Hanno ucciso l'uomo ragno. Queste sono la strofe in questione:
Dimmi cosa fai quando stai con lei,
metti le cassette di Masini,
lei poi ti racconta i suoi casini,
roba che se non facevi il romantico
lei magari ti diceva: "Facciamolo!",
ed invece sei rimasto fregato
da Perché lo fai e Disperato.
Hai comprato pure il cellulare,
da tua madre tu ti fai chiamare
per far finta di essere uno importante:
"Chiamo dopo sono in mezzo alla gente!".
Fingi di essere come Berlusconi,
pieno di ragazze e di milioni,
fino a ieri eri come noi, invece adesso cosa sei?
Sei uno sfigato, ma cosa vuoi?
Sei uno sfigato ma chi sarai mai...
Per leggere il testo completo della canzone, clicca qui.
Visto quanto accaduto a Marco negli anni a seguire, alcuni di noi hanno colto al volo l'occasione offerta dal sito MusicaItaliana.com di porre le proprie domande a Max Pezzali, leader degli 883, per sapere cosa ne pensasse a distanza di nove anni (era l'1 agosto 2001); questa è la risposta di Max, reperibile, assieme all'intervista completa, all'indirizzo http://www.musicaitaliana.com/interviste/883_20010801.html:
Allora, vediamo...
Premetto che conosco Marco da anni, e ritengo sia un grande compositore e cantante, oltreché un'ottima persona. La canzone cui vi riferite si intitolava"Sei uno sfigato", e prendeva in giro in maniera ironica tutti coloro, me compreso, che per fare colpo su una ragazza si costruivano una personalità finta fino a esserne inevitabilmente travolti. Nella strofa specifica, il suddetto personaggio simbolico tentava di guadagnare la fiducia di una ragazza conosciuta da poco mostrando il proprio lato "sensibile" e "femminile", inserendo nello stereo della macchina le cassette di Masini, usato come esempio di cantante famoso e celebrato, e facendole ascoltare canzoni lente e ad alto contenuto emotivo e sentimentale. Così facendo non riusciva però a farla "sciogliere", e otteneva invece l'effetto opposto: la ragazza cominciava a raccontargli la storia della sua vita in un noioso e interminabile monologo, distruggendo ogni possibilità di "svoltare" la serata. Avrei potuto usare il nome di qualunque cantautore italiano con dei lenti in repertorio, anche me stesso! Nella canzone lo sfigato non è il cantante, ma il protagonista, che nonostante il piano di guerra perfetto si ritrova a non combinare nulla. La decisione di Marco mi sembra più una reazione irrazionale che una scelta ponderata. Spero ci ripensi.
- Articolo 31
Gli Articolo 31 citano Marco in ben due canzoni: la prima è È Natale (ma io non ci sto dentro), contenuta nel singolo omonimo (che sul sito ufficiale della band è chiamato Soprattutto sotto) del 1994, ma reperibile anche in The greatest hits del 2000. Questa la strofa in cui viene citato Marco:
Caro Babbo Natale, non ci sentiamo da parecchio,
comunque è lo stesso, adesso prestami orecchio.
Ho una richiesta e se ti resta tempo senti,
anche perché mi devi ancora un Big Jim e una pianola Bontempi,
non ho risentimenti, ma tuo creditore resto,
dunque ho un pretesto per richiederti un gesto.
Il palinsesto di radio e TV a Natale dirigilo tu
e fai qualcosa di speciale e non il solito mix dei puffi e di asterix,
con la cantilena di Cristina D'Avena,
ridammi Furia e amico Fidenco, uccidi i puffi!
Voglio vedere un incontro di box tra Tyson e Bossi,
voglio che i personaggi di Beverly Hills abbiano tutti bisogno del Clerasil,
voglio vedere la Cuccarini con un mini bikini bere un Martini
sentendo Tocca qui cantata da Masini...
Perché è Natale, è Natale, ma io non ci sto dentro.
Per leggere il testo completo della canzone, clicca qui.
La seconda è Maria Maria, anch'essa del 1994 e contenuta nell'album Messa di vespiri, ma reperibile pure, remixata, in The greatest hits. La strofa in cui avviene la citazione è la seguente:
È una canzone d'amore che sale dal cuore,
con ardore, candore, in stile cantautore,
e caro ascoltatore la canto con calore struggente,
un mix fra Masini e Cocciante cosciente,
che serenate ne han già scritte tante,
in tanti, con sentimenti e intenti differenti,
con pianti, lamenti, accordi struggenti.
Ricordi? Ne hanno scritta una per Francesca che non si trovava,
per Giulia che era brava, per Silvia che ignorava che Luca si bucava,
per Anna che sapeva fare l'amore,
per Gianna Gianna Gianna che aveva un coccodrillo ed un dottore,
a Marinella volata su una stella lassù,
e che due palle ci aveva fatto Lisa dagli occhi blu.
Così, dopo Signora Lia e Passerotto non andare via,
ecco la mia, dedicata alla Maria.
Per leggere il testo completo della canzone, clicca qui.
- Biagio Antonacci
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Biagio Antonacci:
È lontano dal mio mondo musicale, ma lo trovo un grande interprete. È stato oggetto di numerosissime critiche, è vero, ma ritengo che non abbia nulla da temere se le cose che dice sono vere ed oneste, se sono davvero espressione del suo universo.
- Bluvertigo
I Bluvertigo, invece, citano Marco nel ritornello della canzone Iodio del 1995, contenuta nell'album Acidi e basi. Eccolo qui di seguito:
Bisogna sempre per forza parlare d'amore?
Bisogna sempre comunque far nascere il sole?
È necessario far credere di fare del bene?
È necessario alle feste donare le rose?
Beh, io sinceramente provo anche
odio, la mia vicina che reclama,
odio, per il frastuono che procuro,
odio, e questa è una canzone
sull'odio, un sentimento umano e duraturo,
odio quando sono esasperato,
odio e non mi sento esagerato,
odio, sinceramente sono fiero,
odio, forse ora un po' troppo sincero,
odio, è sempre scomodo parlarne,
odio, poi sembra di essere gli stronzi,
odio, è veramente un paradosso,
odio, forse è meglio lasciar stare,
odio Masini e le sue ansie,
odio e provo tutti i sentimenti,
odio, oltre all'amare e il tollerare,
odio quando mi portano ad odiare.
Per leggere il testo completo della canzone, clicca qui.
- Capa Rezza
Giovane artista rapper pugliese, ha partecipato a Sanremo nel 1997 con il brano E la notte se ne va, ma sotto il nome di Mikimix. Nel 2000 è tornato sulle scene pubblicando l'album Capa Rezza?!, contenente, tra le altre, anche la canzone Tutto ciò che c'è, nella quale viene citato anche Masini.
Ecco la strofa dove ciò avviene:
Vorrei che Naomi Campbell, senza bikini,
facesse il filo a Ceccherini,
che invece vuole fuggire con la Nannini
nella discoteca dove spingono Masini.
Cristina D'Avena faccia dodici bambini
che fanno cacca che si attacca ai pannolini,
poi la vedi al bar che ci dà col Martini,
s'ingozza con gli alcolici, duetta con i Prodigy.
Vorrei alzare calici come un prete perfetto,
Marilyn Manson mi farà da chierichetto.
Vorrei che la Marini fosse senza culetto,
che mi mostrasse il suo do di petto.
Aspetto che nasca Capa Rezza junior.
Martufello? Il massimo dello humor.
Shaquille O'Neale che fa l'amore in Mini Minor.
Casadei, dove sei? I want you, freedom!
Tutto ciò che c'è c'è già,
allora nei miei pezzi che si fa?
Renderò possibile l'impossibile,
fino a rendere possibile la realtà.
Per leggere il testo completo della canzone, clicca qui.
- Cesare Cremonini
Fino a qualche tempo fa era presente in rete un sito che raccoglieva alcuni articoli che erano stati scritti su Cesare Cremonini dalla stampa. Purtroppo questo sito, curato da un privato, non è più disponibile. Tuttavia il vecchio forum di PoesiaMasini rende testimonianza di uno degli articoli che questo sito raccoglieva (vedi http://forums.delphiforums.com/PoesiaMasini/messages/?msg=36.1, messaggio del 20/11/2000). In questo articolo Cesare parlava della propria esperienza con la Nazionale Cantanti, entrando nella quale ha potuto conoscere anche Marco, definito da egli stesso come il suo idolo di quando aveva sedici anni.
- Cristiano De Andrè
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Cristiano De Andrè:
Masini ha una eccellente estensione vocale ed è un bravo interprete. Tuttavia non mi sento in linea con le cose che canta. Andare a rimestare nelle depressioni altrui non lo trovo bellissimo.
- Enrico Ruggeri
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Enrico Ruggeri:
Rispetto Masini come rispetto chiunque faccia musica. E poi comunque Masini è una persona molto più simpatica di quanto appaia o la gente pensi, lasciandosi influenzare dai temi affrontati dalle sue canzoni, che vanno spesso a battere sempre sullo stesso tasto. Anche a me è capitata una cosa simile per molto tempo: se uno canta canzoni tristi è molto probabile che la gente lo consideri un cantante triste innanzitutto, e una persona triste poi.
Nel settembre del 2001, invece, Enrico commenta così la decisione di Marco di ritirarsi:
L'invidia, le falsità messe in giro a bella posta, le mezze storie che ti si incollano addosso come una maledizione, possono ucciderti artisticamente e fisicamente. Sono i veleni di quest'ambiente.
Quest'ultimo commento è stato tratto da una notizia del 14 settembre 2001 pubblicata dal sito Tiscali Musica e reperibile all'indirizzo http://musica.tiscali.it/news/show.php?id=4182.
- Eric Lévi (ERA)
Il 19 marzo 2003 &eagrave; apparso sul sito Rockol una breve notizia (tratta dal Corriere della sera) in cui vengono riportate citate alcune dichiarazioni del musicista e compositore francese Eric Lévi, fondatore del progetto musicale degli ERA. Egli ritiene, infatti, Marco Masini una delle voci più interessanti della musica italiana, assieme a Laura Pausini.
Il contenuto integrale della notizia è il seguente:
Ad Eric Lévi, musicista e compositore francese fondatore del progetto musicale degli ERA, piacerebbe collaborare in futuro con Laura Pausini.
Lévi, che nel 1997 ha composto la canzone I believe per Andrea Bocelli, apprezza molto la cantante romagnola che considera una delle voci più interessanti della musica italiana, assieme a Marco Masini.
Con il loro ultimo disco The mass, adattamento in chiave moderna del tema Fortuna Imperatrix Mundi dei Carmina Burana di Carl Orff, gli ERA hanno scalato le classifiche italiane di vendita, aggiudicandosi il primo posto in una sola settimana. (Fonte: Corriere della Sera)È possibile leggere tutto direttamente dal sito di Rockol all'indirizzo http://www.rockol.it/News.asp?idartista=25901.
- Eugenio Finardi
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Eugenio Finardi:
Con Vaffanculo siamo andati veramente oltre il muro del suono e per Masini, come per molti altri, c'è veramente bisogno di tornare con i piedi per terra.
- Franco Califano
Nel suo sito web (www.francocalifano.com), nella sezione "L'artista" è presente il "Vocabolario di Califano". In esso appare una citazione a Marco, in questi termini: alla voce "Marco" del vocabolario, compare la definizione:
MARCO: Se è tedesco è ricchezza, se è Masini è sonno.
Il link diretto attualmente funzionante alla pagina in questione è: http://www.francocalifano.com/vocabolario/m_n_o.htm.
Questo fatto aveva suscitato le ire di alcuni che, come noi, amano la musica di Marco, tant'è che nel luglio del 2001 era nata un'accesa discussione nelle pagine del vecchio forum del sito di Califano (ora sostituito da uno nuovo), documentata da una discussione interna "parallela" nel vecchio forum di PoesiaMasini , reperibile a questo indirizzo: http://forums.delphiforums.com/PoesiaMasini/messages/?msg=267.1.
Pare anche che lo stesso Califano abbia scritto poi una lettera di scuse e chiarimenti per Marco alla nota rivista Eva 3000, visto l'accaduto. D'altra parte, il 26 agosto sembra pure che Marco abbia risposto nello stesso forum appianando ogni contestazione. Lascio il beneficio del dubbio, in quanto non è dimostrabile l'effettiva autenticità del messaggio lasciato da quel "Marco Masini", sebbene sia ragionevole ritenere che si tratti di verità, anche perché il forum in questione era moderato. Fortunatamente PoesiaMasini ha "salvato" il messaggio (vedi discussione precedente) ed è il seguente:
Oggetto: SCUSE
Caro Franco,
grazie per le scuse che mi hai formulato dalle pagine di eva3000.
Sono consapevole che tutta questa vicenda sia stata montata da qualche imbecille e dai troppi gradi di un'estate che, dalla mia tourneè, mi ha impedito di prendere posizione prima su questa caciara.
So che mi stimi, nonostante la tua uscita sul tuo dizionario, ed io stesso sono stato un tuo estimatore.
Accetto allora le tue fin troppo ossequiose scuse, spero di rivederti presto e di poter magari un giorno buttar giù qualche nota insieme.
È - ripeto - da stronzi beccarsi fra cantautori e fans di cantautori che più di altri hanno dato alla musica italiana ma troppo poco hanno raccolto per colpa dei soliti "baroni" della discografia e ai quali, sempre, ora, e ancora sempre urlerò il mio più profondo "VAFFANCULO".
Ciao Franco, Ciao ragazzi,
MARCO MASINI
La corrispondente lettera di Califano, purtroppo, non è stata recuperata: se qualcuno possiede il numero di Eva 3000 che la contiene (periodo luglio-agosto 2001), gli sarei grato se mi contattasse.
- Giancarlo Bigazzi
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate interamente ad una intervista a Giancarlo Bigazzi, in cui egli parla proprio di Masini:
Parla Bigazzi, deus ex machina del fenomeno Masini: ha sfondato perché è uno qualunque
È la voce giusta di questi anni grigi
Il successo si paga. Giancarlo Bigazzi, deus ex machina del fenomeno Masini, lo sa benissimo, ma non ci sta e replica veemenza tutta toscana ai dubbi e alle perplessità levatesi attorno al più fortunato exploit discografico dì questi anni. «ll primo album è lievitato sopra le seicentomila copie, Malinconoia ha toccato le novecentomila, con quest'ultimo siamo già a quota 550.000; anche se non amato, come insinuano alcuni, Marco è sicuramente molto ascoltato. E questo non può passare certo sotto silenzio. Anche all'estero è uno dei pochi che vende seriamente; il singolo di Perché lo fai è arrivato al quinto posto della classifica spagnola, mentre Malinconoia ha raggiunto il disco d'oro sia in Spagna che in Svizzera».
- Aprire la strada ad un nuovo disco con un singolo clamoroso come Vaffanculo non è un po' troppo facile?
«Quel brano narra una storia lunga praticamente vent'anni. C'era tutto l'humus per un'invettiva di quel tipo dopo il mare di accuse piovute addosso a Masini, tacciandolo di essere un falso poeta e un corruttore di coscienze giovanili. Io ho 53 anni, 3 figli, e certe etichette (visto che scrivo le canzoni) non mi piacciono, ma lui quelle critiche hanno finito veramentete per sconvolgerlo. Soprattutto perché arrivate nel momento di svolta di una carriera trascinata nell'ombra, tra l'indifferenza dei discografci. Nei provini cantava meglio di tutti, ma poi quei pezzi l'incidevano gli altri perché secondo chi decide non aveva il personaggio e il carisma indispensabile a far carriera. Ma i tempi stavano cambiando, lui l'ha capito ed ha tenuto duro cogliendo una grande rivincita».
- La critica ricorrente è che i vostri dischi sono studiati a tavolino con un attento calcolo di suoni ed emozioni.
«Tutti i dischi sono studiati a tavolino e chi si vanta del contrario mente. Il successo nelle classifiche, però, credo che alla fini scardini ogni riserva. A meno che vendere dischi non diventi un reato».
- Marco è davvero incapace di sottrarsi al pessimismo delle sue canzoni?
«A livello personale è un ragazzo normalissimo, con le angosce e le gioie della sua generazione. Sotto il profilo musicale, invece, la sua voce ha tonalità che tendono naturalmente al blues e quindi ad esprimere certe sensazioni. Il testo è al servizio della linea melodica. Non vorrei fare un paragone improprio, ma forzarlo si tratterebbe quasi come pretendere che Ray Charles interpretasse Hello Dolly di Armstrong».
- Il fenomeno Masini le è scoppiato in mano o l'aveva in qualche modo previsto?
«Nella società come nel microcosmo della canzone era ormai imminente un giro di boa. I miti del reaganismo come quellí del disco erano ormai in crisi, c'era bisogno di novità e di armonia. È per questo che decisi di esprimere questo senso di scollamento in un brano come Cosa resterà di questi anni Ottanta. Marco, che ormai frequentava da tempo il mio studio, era per me il nuovo. Il ragazzo della porta accanto, che lavora, perde i capelli, e cerca l'amore. Facemmo Mery per sempre e capii che quei ragazzi in fondo erano proprio come lui. Artisticamente, poi, è molto dotato. Non stona nemmeno se l'ammazzi e la voce ha uno swing forgiato in anni e anni di piano-bar. Con Disperato, a suo tempo già rifiutata da tutti quelli a cui l'avevo proposta, decidemmo dì fare il gran salto: tutti sanno poi com'è andata».
- Davanti a questo successo c'è una cosa che vi rimproverate?
«Non una, ma dieci cose. Innanzitutto quella di non riuscire a tenere uno standard di canzoni molto elevato, come ad esempio è avvenuto al Battisti di almeno tre album del periodo d'oro. Poi, di essere stati colti da un attimo di delirio e di onnipotenza vedendo gli stadi pieni. A mente fredda abbiamo infatti capito che non è quella la dimensione giusta. Se c'è una cosa, tuttavia, che non rinnego e non rinnegherò mai sono le canzoni più dolenti e disperate, che reputo, nonostante le critiche, una grossa chiave di lettura di questi tormentati anni».
- Lei che lo conosce meglio dì chiunque altro, come descriverebbe Marco?
«Come una persona che ama incondizionatamente; che perde e che soffre. E, proprio per questo, uno dei pochi salvabili in un mondo di ladri, come dice Venditti, in cui la regola numero uno è quella di sedurre le ragazzine che vengono ai concerti. Marco fa parte di quel ristretto numero di cantanti che vogliono bene alla loro generazione e che sono fatalmente destinati a ricambiare la vecchia guardia. Gente come Ramazzotti, Carboni o Jovanotti. Anzi, ancor più che Masini, reputo proprio Jovanotti il vero capofila della nuova canzone italiana. Non è un mistero per nessuno che Ligabue o i Litfiba sono i nuovi Vasco Rossi; la musica va avanti. Anche quando uscì Gino Paoli i miei genitori facevano gli scongiuri perché pensavano a Natalino Otto o a Rabagliati, ma poi lui ha scritto alcuni dei motivi più belli della nostra canzone conquistando dignità e rispetto. Marco ha una grandissima sensibilità: questa è la sua grande forza, l'elemento che gli permette di guardare con fiducia al futuro».
- Giobbe Covatta
Giobbe Covatta, invece, cita Masini in uno dei suoi libri, precisamente in Pancreas - Trapianto del libro Cuore del 1996. Segue il passaggio in cui ciò avviene (pag. 51):
S. Natale
Caro Gesù Bambino,
l'anno passato ti abbiamo chiesto di eliminare la fame nel mondo, così è avvenuto, infatti quelli che avevano fame sono tutti morti!
Quest'anno ti chiediamo un altro piacere. Per essere più buoni, da tre mesi facciamo dei fioretti: mangiamo tutta la merenda pensando ai bambini poveri (non gliene diamo neanche un pezzetto, ma li pensiamo molto).
Stiamo facendo una colletta per i bambini del Bangladesh per eliminare la fame in quel paese; loro contraccambiano e stanno facendo una colletta per noi per eliminare Marco Masini dal nostro.
Visto che siamo stati molto bravi, esaudisci per noi un altro desideruccio: hai presente la famiglia del mulino bianco, con mamma, papà, figlioletti, nonno, gatto e cane che vivono felici in riva al fiume?!
Bene, ti preghiamo:
fai in modo che venga una piena, Grazie!!
Paoletto
- Grazia Di Michele
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Grazia Di Michele:
Sinceramente Marco mi angoscia, ma non perché sia sbagliato parlare delle cose che ci affliggono e che ci rendono la vita difficile, quanto perché anche le canzoni hanno talora il bisogno di un po' di luce, di sole, di sorriso e queste sono caratteristiche che nel suo repertorio si ritrovano raramente. Come cantante, invece, è straordinario, efficacissimo.
- Lara Fabian
Questa cantante italo-belga, che ha avuto un eccezionale successo in particolare in Canada e Francia (ma non solo), nel 2000, in un'intervista rilasciata per andrea Spinelli de Il giorno, cita anche Marco tra i cantanti italiani che preferisce. Questo è lo stralcio di intervista in cui ciò avviene:
Mi piacciono le cantanti che cantano per davvero. Gente come Celine [Dion], ma anche come Laura Pausini, che reputo uno tra i personaggi più autentici della scena musicale europea. Sebbene le mie preferenze vadano soprattutto agli uomini. ad Eros Ramazzotti in primis, ma anche a Lucio Dalla, a Marco Masini, a Pino Daniele e a Franco Battiato. Per non parlare di Baglioni, puntualmente capace di emozionarmi con brani tipo I vecchi come fosse la prima volta.
È possibile leggere questa dichiarazione in una notizia pubblicata dal sito Rockol e reperibile reperibile all'indirizzo http://www.rockol.it/News.asp?idnews=16451.
- Mia Martini
In seguito all'annuncio di Marco di ritirarsi dalle scene, MusicaItaliana.com, con la collaborazione di Menico Caroli, esperto della vita artistica della Martini, l'11 maggio 2001 ha riportato a galla un'intervista fatta a Mimì nel settembre del 1993 presso gli studi di Radio Due Rai.
Essa è reperibile all'indirizzo http://www.musicaitaliana.com/news/it/2001/01051102.html, ma viene ugualmente qui riportata:
«Vorrei parlare un attimo di questo caso che coinvolge Marco Masini - dice Mia Martini - mi piacerebbe proprio avviare una polemica». È il mondo della musica "raffinata" ad essere additata per prima: «Mi riferisco al fatto che certi intellettuali si rivelano diffidenti verso questo tipo di musica - spiega - adesso mi sto riferendo non tanto a Masini ma a Bigazzi, che poi è quello che l'ha lanciato. C'è una specie di razzismo nel nostro Paese, per cui si osannano i cantautori, specie quelli che fanno politica con le canzoni, e si affondano le canzoni commerciali... Vi assicuro: è molto difficile scrivere una bella canzone commerciale... è invece facilissimo fare gli intellettuali, atteggiarsi a fare i poeti e scrivere canzoni "raffinate"». all'affermazione della speaker, che le fa notare come non sia facile avere successo con questo genere di canzoni "intellettuali", Mimì risponde: «Sì, ed è per questo che certi cantautori assumono questa specie di aureola. Il fatto di non essere accolti dalle masse li fa sentire come dei santi... li vedi girare come vittime consacrate. Io vorrei azzerare questo modo di pensare, che, oltre ad essere un tantino squallido, è soprattutto razzistico. a me piace la gente che lavora seriamente, i professionisti, e devo dire che di gente come Giancarlo Bigazzi ne esiste veramente poca in Italia. Mi riferisco alla gente che sa fare il proprio mestiere». Il discorso, a questo punto, si fa caldo, si entra nel vivo della polemica e a proposito del trattamento riservato dai critici a Marco Masini, Mimì entra subito nel merito: «I critici l'hanno massacrato, risparmiandolo solo l'anno in cui uscì con Disperato. Ma vi rendete conto che è un grande artista, è un musicista, suona il piano e poi ha una voce bellissima. Ma dico: cosa volete di più?». Mai come oggi queste parole appaiono opportune e ben pesate, segno evidente che, da allora, le cose non sono poi cambiate molto. «L'anno dopo - continua Mimì - ha venduto un milione di copie con Perché lo fai e automaticamente è diventato il bersaglio della critica. Questa non è una bella cosa. Su di lui hanno detto e scritto qualsiasi cosa, come avevano fatto con me un po' di anni fa. Ho sentito persino dire che portava jella! È assurdo - conclude - ma perché in Italia bisogna essere così squallidi!”. La speaker incalza: «Forse, per quanto riguarda Masini, si trattava di una critica riferita piuttosto ai temi delle sue canzoni...». Mia Martini non è d'accordo: «Come ai temi? Pensi che ci siano temi di serie a e temi di serie B? Io non la penso così... Tutti abbiamo dei problemi e questi possono essere grandi o piccoli. Ma se tu hai dei problemi "più intellettuali" dei miei, questo non significa che i miei non siano lo stesso importanti per me. Bisogna rispettare i problemi di tutti... Ci sono persone più semplici che vivono problemi più semplici. Perché non parlarne?». Qual è la verità allora per Mia Martini? «La verità è che c'è un po' d'invidia alla base di questi ragionamenti. Sì, perché quando uno ha un successo così grande, come Marco Masini, qualcuno ci rimane male. E si vendica». Immediato il commento della conduttrice: «Intendi invidia da parte dei critici? Non mi pare che i critici debbano vendere dischi...». Diretta la risposta di Mimì: «Sì ma devono vendere se stessi... e i loro giornali!»
- Paolo Vallesi
Nel sito Galleria della canzone delle edizioni Sugar è possibile reperire alcune dichiarazioni di Vallesi risalenti al periodo del 1991, quando egli vinse il festival di Sanremo nella sezione Giovani con il brano Le persone inutili. L'estratto qui riportato è disponibile alla pagina http://www.galleriadellacanzoneitaliana.it/canzoni/anni90/schede/personeinutili/personeinutili.htm:
[...] Un giornale, nel descrivere il successo di Masini e Vallesi, titola: ‘La pornografia dei buoni sentimenti’. “Ma cosa vuol dire?”, domanda Vallesi. “Di cosa ci si deve vergognare? Di parlare di chi non vince mai e di cantare per chi non ha voce per esprimersi? Le canzoni non risolvono i problemi, è vero, ma possono dare una spinta verso la speranza”. Questo aspetto, sottolinea Vallesi, è quello che lo distingue da Masini: “È vero che io e Marco siamo della stessa generazione e ci rivolgiamo allo stesso pubblico, ma ognuno lo fa a modo suo”, spiega in un'intervista al Corriere della Sera. “Credo di essere molto diverso: canto più volentieri la speranza che il dolore. Io non dimentico mai la speranza. Poi, la vita è dura, e scrivere canzoni allegre è difficile...”.
In occasione, invece, della celebrazione dei suoi dieci anni di carriera (nel 2001), Vallesi rilascia un'intervista per La Nazione di Firenze nella quale, tra le altre cose, esprime il proprio parere sulla decisione di Masini di ritirarsi. L'estratto qui riportato proviene dall'articolo raccolto dal sito non ufficiale dedicato a Vallesi raggiungibile all'indirizzo www.vallesi.cjb.net. L'intervista è di Giovanni Ballerini (link diretto: http://members.xoom.virgilio.it/_XOOM/pronconi/interviste.htm#Concerto in... patria):
Cosa pensi della decisione di Masini di denunciare le vessazioni a cui è stato sottoposto?
“Con Marco ci conosciamo da tempo, ma non ho sinceramente approvato la sua scelta.L'ho trovata un modo abbastanza disperato di cercare consensi“.
Quindi per te la "sfortuna" non c'entra?
“No. anche perché quando Masini ha fatto delle canzoni che qualcuno considerava iellate, in realtà era amatissimo dalle persone: facevano la fila per vedere i suoi concerti e per comprare i suoi dischi”.
- Pino Daniele
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Pino Daniele:
Tra le due canzoni non c'è nessun rapporto (Nota: si riferisce a Vaffanculo ed alla sua Che Dio ti benedica, nella quale troviamo l'espressione "che Dio ti benedica, che fica..."), non penso proprio che qualcuno le possa collegare in una maniera o un'altra, che qualcuno possa dubitare della mia onestà, anche se oggi sembra davvero che una canzone per entrare in classifica debba per forza essere condita da qualche parolaccia. Il mio "che fica" è giustificato dal testo, che parla di bisogno e sessualità. Il "vaffanculo" di Masini è, a voler essere buoni, al massimo l'espressione di un livore e di una rabbia personale.
- Roberto D'Agostino
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Roberto D'agostino:
La critica l'ha usato come materasso, per scaricare con un po' di sadismo le proprie penne. Con canzoni del genere che canta, però, ha scelto lui stesso il ruolo di vittima predestinata. Per quanto mi riguarda posso dire che musicalmente non mi interessa, ma tra questo ed infilzarlo come un salamino ce ne corre.
- Vasco Rossi
In uno speciale dedicato a Marco ne Il mattino Pop (supplemento musicale del quotidiano Il mattino) il 21 aprile 1993, all'indomani dell'uscita di T'innamorerai (e del singolo di lancio Vaffanculo), due pagine erano dedicate alle opinioni di personaggi famosi nei confronti di Masini; queste sono le parole che vennero riportate per Vasco Rossi:
Masini può dire quello che vuole, ma parli per sé. Io e tanti altri non siamo certo dei conformisti travestiti da ribelli. Lui è un ottimo cantante e se spiegasse che i testi glieli scrive Giancarlo Bigazzi avrebbe risolto buona parte dei suoi problemi. Se fa canzoni d'amore lo apprezzo, ma quando affronta in quel modo il sociale, fa inevitabilmente incazzare chi, come me, certe cose le ha pagate sulla propria pelle. Io canto quello che sono, le mie canzoni sono vicende di vita vissuta. E non mi fido di chi, e i riferisco proprio a Masini, che pure ha una bella voce, si fa mettere in bella calligrafia da altri i suoi concetti. E poi pensa pure di poter esprimere il disagio delle giovani generazioni.